Una breve premessa:
La pro loco di Calestano mi ha invitato a pensare ad una manifestazione da farsi in piazza Bastia a Calestano durante la fiera del tartufo. Anzichè il solito piano bar, che accompagna il solito consumo di frittelle, caldarroste ecc. ho cercato di immaginarmi qualcosa di meno scontato e, visto il riscontro positivo del workshop sulla lavorazione della pietra che ho organizzato insieme a Manifattura urbana, a Cassio, il maggio scorso, mi sono detto: perchè non realizzare un monumento in pietra al tartufo, prodotto simbolo del nostro territorio?
Ne ho parlato con i responsabili dell'organizzazione e l'idea è piaciuta.
Il manufatto potrà anche chiamarsi "scultura" ma la nostra opera non si rifà alle singole individualità dei maestri del passato. Vuole essere un omaggio agli oscuri scalpellini che hanno reso grandi le cattedrali con il loro lavoro.
All’interno della fiera nazionale del tartufo nero di Fragno, a Calestano (PR) dal 16 ottobre al 13 di novembre del 2016 nello scenario più antico di del capoluogo, piazza Bastia, una squadra di scalpellini è stata impegnata nella realizzazione di una "scultura" dedicata al tartufo. Moltissime persone hanno avuto la possibilità di vedere dal vero come si lavora la pietra.
L'intento è stato quello di coinvolgere più persone che, accompagnate da tutor maggiormente esperti, si sono avvicinate a questa esperienza con la voglia di scoprire, oltre alle normali basi necessarie per lavorare la pietra, il lavoro collettivo, i suoni e l'affiatamento di una squadra.
Queste giornate sono state anche l’occasione per informare il maggior numero di persone sui laboratori che si terranno in un prossimo futuro per completare l’opera o per la realizzazione di piccoli manufatti, piccole vasche e motivi ornamentali in genere in pietra. Oltre a favorire il rilancio di questa attività, i laboratori avvantaggiano anche l’ente pubblico per la logica positiva ricaduta che ne consegue sui lavori di recupero di edifici e manufatti storici quali case, maestà, fontane e monumenti.
Ho fatto un paio di schizzi e ho visto che la cosa forse si poteva fare. All'inizio avevo pensato di portare 2 o 3 grossi blocchi ( trovanti) e poi scolpire su ognuno di essi le facce bugnate tipiche del nostro tubero. A bocce ferme però ho dovuto riconsiderare l'idea dei massi. Soprattutto in virtù della difficoltà logistica nello spostare blocchi così pesanti.
Ho preso allora in esame la possibilità di realizzare il manufatto con singoli pezzi montati fino a raggiungere forma e dimensione volute. Rispetto a scolpire dei blocchi monolitici questo tipo di soluzione è molto più complessa. Ogni singolo bolognino, oltre alla faccia in vista lavorata a diamante, deve essere modellato a tronco di piramide per adattarsi ai pezzi contigui e ciò non è per niente facile. Il lato "intrigante" della faccenda è che, se fatto da persone. questa lavorazione "attesta" una discreta perizia. Fare una cosa così a macchina sarebbe assolutamente impraticabile dato che ogni singolo pezzo richiederebbe una progettazione digitale e lavorazioni costose.
Ad un anno di distanza il monumento, (2° class. premio sterminata bellezza) è stato terminato. Le foto sotto sono quelle prima della presentazione in anteprima DOMENICA 12 NOVEMBRE 2017 durante l'ultima domenica della Fiera Nazionale del Tartufo nero di Fragno.
La raccolta di fondi necessari (circa 3000€) è stata fatta fatta attraverso una sorta di crowdfunding. Ogni pietra che compone il monumento è infatti un pezzo unico e,con un importo minimo di 20 €, chi ha sostenuto il progetto ha ricevuto la documentazione che attesta il SUO contributo univoco per quel determinato pezzo associato al SUO nome creando così un rapporto di interesse verso l’opera.
Pagina dell'opuscolo informativo del 2016
Pagina dell'opuscolo informativo del 2017
Come vedete ormai mancano pochissimi pezzi per chiudere il tutto. Domenica 12 Novembre 2017 la scultura è stata presentata montata alla gara dei cani che chiudeva la fiera. Non tutti i bolognini sono stati venduti e quelli rimasti li ho regalati a chi volevo. E' stata una bella avventura e chi ne vuole fare ancora parte può prenotare gli ultimi pezzi rimasti. Ci vediamo all'inaugurazione.
Da allora (fine 2017) il monumento giace abbandonato nei magazzini comunali
Paolo Sacchi
Quasi per scherzo Filippo, durante la fiera del tartufo nero di Fragno, mi ha detto che partecipava con questo progetto ad un concorso nazionale......
Non costava nulla e bastava descrivere quello che stavamo facendo....... e il 7 febbraio 2017 arriva questa mail.
Coordinatrice del Premio
••• L’esperienza viene premiata per aver attualizzato e valorizzato una competenza artigianale territoriale intorno alla creazione di un oggetto concreto, dando modo alle persone di costruire grazie alla realizzazione della scultura collettiva, senso di appartenenza e comunità.