L’intero nostro territorio (Appennino
Tosco Emiliano) è segnato dalla bravura e dalla creatività di abili scalpellini che, da sempre, hanno lavorato queste rocce. Squadre di uomini affrontavano le committenze, ognuno con un compito
preciso: chi cavava e tagliava, chi squadrava e sagomava e, alla fine della giornata, con la fucina a forgiare e temprare.
Modelli semplici, stratificati
come le rocce.
Questo patrimonio
di artigianato diffuso tramandato per generazioni e giunto fino a noi non poteva reggere tuttavia, al mordi e fuggi degli ultimi 50 anni.
L’obbiettivo di questo progetto è quello di adoperarsi per recuperare, far
conoscere ed apprezzare nei nostri luoghi (la Val Baganza) una abilità ormai in disuso in grado di realizzare nel tempo vere e proprie opere d’arte.